RASSEGNA TEATRALE REGIONALE ANSPI
Passione, amicizia, relazioni, confronto tra compagnie teatrali amatoriali

È vero, come ormai è consuetudine pensare, che il teatro amatoriale significa recitare per hobby, per passione, per divertirsi, senza scopo di lucro, anzi spesso contribuendo di tasca propria. È vero che il teatro amatoriale significa recitare per beneficenza, presentando spettacoli gratuiti presso parrocchie, centri anziani, e associazioni di volontariato. È vero che chi fa teatro amatoriale nella vita fa altro (medico, insegnante, pensionato, muratore, imbianchino) perché il teatro amatoriale è per tutti, nessuno escluso. Ma non è vero, come spesso è consuetudine pensare, che il teatro amatoriale sia un teatro di “serie B”, di qualità scarsa e incapace di rappresentare temi importanti.
Al contrario, invece, aumenta la qualità di questo modo di fare teatro. Queste compagnie, con scarsi mezzi ma tanto impegno e passione, riescono spesso a presentare spettacoli dignitosi e a divertire il pubblico.
Le persone coinvolte sono disposte a sacrificare parte del loro tempo libero per partecipare alle prove; partecipano, salvo cause di forza maggiore (Es. impreviste e inderogabili incombenze di lavoro, gravi motivi di salute o familiari), a tutte le prove, nonché al debutto e a tutte le repliche dello spettacolo; arrivano puntualmente all’orario stabilito per l’inizio delle prove e non se ne vanno prima che queste siano terminate; seguono tutte le indicazioni e le disposizioni date loro dal regista; si procurano gli abiti e gli accessori personali di scena indicati dal regista e dalle costumiste frugando tra le vecchie cose personali (o dei genitori o dei nonni), girando tra i mercatini, visitando i negozietti di roba usata e altro; fanno gruppo, dimostrando solidarietà reciproca e prendendo seriamente come momento di crescita personale e di gruppo, la condivisione di eventuali contrasti, invidie, litigi, offese; ci tengono ai rapporti di amicizia che si creano e tendono a consolidarli anche con cene conviviali, iniziative di raccolta fondi e frequentazioni anche extra prove.
A tutto questo possiamo aggiungere che questo modo di fare teatro, coinvolge compagnie di giovani, compagnie di meno giovani e compagnie di nonni (che amano ancora esprimersi in dialetto) e, non di rado, possiamo trovare compagnie che mette queste età differenti sullo stesso palco. Come affermava Henry Ford: “A vent’anni come a ottanta, chi continua ad imparare è giovane, chi cessa di imparare è vecchio”.
Potrei dilungarmi ancora e mettere in risalto la qualità di queste compagnie affrontando il tema della scelta dei copioni, dell’assegnazione delle parti, dello studio ed esercitazione dell’intonazione e dei movimenti scenici, delle prove, del montaggio delle scene, della realizzazione delle scenografie e dell’innesto di coreografie, ma per motivi di spazio di questo breve articolo, ci tengo a sottolineare il ruolo che sta svolgendo l’ANSPI Regionale a mettere insieme in un’unica Rassegna, questo grande patrimonio teatrale e culturale con lo scopo di creare scambi, sinergie, riflessioni e significati per continuare a promuvere attività formativa per tutti e di tutti, attraverso il meraviglioso linguaggio del teatro.
Papa Giovanni Paolo II ci ricordache il teatro è sempre veicolo di un “messaggio” capace di esercitare un grande influsso su quanti, come attori o spettatori, vi partecipano. Commedia o tragedia, farsa o dramma, sempre il teatro è cattedra dalla quale si propone un insegnamento. L'attore che vive personalmente sulla scena i sentimenti di gioia o di dolore, di tristezza o di letizia, comunica i suoi sentimenti allo spettatore, che ne rimane sempre in qualche modo influenzato, impressionato o addirittura trasformato. Voi comprendete quindi l'importanza della vostra organizzazione: mediante la promozione dell'attività filodrammatica, essa mira a mantener vivo l'impegno ricreativo e formativo che serve sia agli attori sia agli spettatori per recepire il nobile messaggio della virtù. Volgendo il pensiero alle diocesi d'Italia, alle tante parrocchie ed ai gruppi e movimenti laicali, auspico di cuore che l'Anspi possa svolgere sempre un consolante ed efficace lavoro, suscitando interesse e partecipazione.

"Il mio scopo non è insegnarvi a recitare, il mio scopo è aiutarvi a creare un uomo vivo da voi stessi"
Konstantin Stanislavskij

Il Teatro è l’attiva riflessione dell’uomo su se stesso
Novalis

Fabio Taroni

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